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Nell'antichità, la lingua internazionale di comunicazione era il latino, prima insegnato oralmente, e poi tramite lettura e composizione. L'insegnamento delle lingue straniere seguiva quel modello, e aveva per lo più finalità pratiche. Quando, nei secoli successivi, il latino divenne una lingua morta, le lingue straniere soggiacenti a quel modello, furono anch'esse relegate a grammatiche e vocabolari. Si possono individuare due opposte tendenze nella glottodidattica fino alla fine dell'Ottocento: una consisteva nell'insegnare la lingua tramite il contatto vivo; la seconda invece si basava su un insegnamento sistematico della grammatica. Le teorie sull'insegnamento delle lingue comparse da quel periodo sino ai giorni nostri non indicano un andamento altalenante della glottodidattica, ma evidenziano delle costanti, con linee di sviluppo legate al quadro economico e sociale.